DERMATITE ATOPICA

DERMATITE ATOPICA

La prevalenza di eczema  è del 10-20% in età infantile. Il 60% di tutti i casi inizia nel primo anno di vita e l’80% entro i 5 anni , recenti studi longitudinali riportano percentuali di persistenza fino al 72% in età adulta. Negli ultimissimi anni,  ha raggiunto proporzioni epidemiche: colpisce circa un quinto della popolazione nei Paesi industrializzati, con una prevalenza fino al 20%, ma manifesta un notevole incremento anche nei Paesi a basso reddito come Africa ed Est Asia. Negli anni 50 la sua prevalenza non superava in Europa il 4%, quindi si comprende bene come molti fattori, fra cui senza dubbio l’ambiente, abbiamo contribuito alla sua rilevante crescita.

Non è ancora stata chiarita l’esatta patogenesi ma ne sono responsabili diversi fattori genetici, ambientali e immunologici. Per semplificare,  possiamo dire che il “ primum movens” è rappresentato da una complessa  alterazione della barriera cutanea (primo sistema immunologico protettivo  verso l’esterno) a vari livelli , alterazione che, interagendo con altri difetti  immunologici ( difetti dell’immunità innata e  sbilanciamento tra cellule Th1 e Th 2, a livello dell’immunità adattiva ), contribuisce  ad alterare anche il “microbioma” cutaneo, favorendo le infezioni cutanee. Inoltre è stata rilevata una mutazione nel gene codificante per la filaggrina che è una proteina cruciale per la funzionalità.

Da anni è stato inoltre dimostrato che numerosi pazienti  affetti da dermatite atopica presentano anormalità nella composizione degli acidi grassi polinsaturi, con aumento di omega 6 e che la sintomatologia in alcuni casi migliora con la somministrazione di omega 3, favorendo un ottimale rapporto omega3-omega 6.

Il problema fondamentale di questa malattia è che, per la complessità della sua eziopatogenesi,  non può essere curata in modo definitivo, almeno  ad oggi.

La terapia consiste nel cercare di raggiungere rapidamente  sia un buon miglioramento cutaneo sia un buon  controllo del prurito e mantenere questa  situazione “ottimale “stabile il più a lungo possibile.

L’utilizzo quotidiano di emollienti e di detergenti topici specifici rappresenta perciò un complemento indispensabile per aiutare il ripristino delle funzioni della barriera cutanea. Recentissimi studi di epigenetica hanno dimostrato come nei primi 1000 giorni di vita, la barriera cutanea si moduli insieme all’immunità innata e come entrambe siano molto suscettibili  a stimoli di tipo ambientale a vari livelli, offrendo la possibilità di una prevenzione del difetto di barriera.

L’utilizzo costante degli idratanti e degli emollienti topici è indispensabile sia per il trattamento sia per la prevenzione della secchezza cutanea poiché permette una prevenzione delle recidive cutanee con una  conseguente  riduzione dell’uso degli steroidi topici.  Allo stato attuale delle conoscenze , l’uso di idratanti-emollienti è fortemente  raccomandato da tutte le linee guida nazionali ed internazionali sulla gestione della dermatite, con una forza di  raccomandazioni A e livello di evidenza I. Possiamo quindi affermare che gli emollienti rappresentano  la terapia di base  della dermatite atopica!

È stato inoltre dimostrato che numerosi pazienti  affetti da dermatite atopica presentano anormalità nella composizione degli acidi grassi polinsaturi, con aumento di omega 6 e che la sintomatologia in alcuni casi migliora con la somministrazione di omega 3, favorendo un ottimale rapporto omega3-omega 6.

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